GLI IMPOLLINATORI

Quando vediamo un’ape o un insetto che ci vola intorno immediatamente cerchiamo di scacciarlo. In realtà non sappiamo l’importanza che ha la sua figura per la sopravvivenza delle piante. Infatti, oltre a impollinare i fiori facendo in modo che successivamente vengano prodotti i frutti, gli impollinatori servono a indicare lo stato di salute di un ambiente dalla cui stabilità dipende la salubrità dell’uomo, in quanto la presenza di uno di questi rivela l’esistenza delle condizioni minime di sopravvivenza. Tuttavia, questi animali sono minacciati dall’impiego indiscriminato di prodotti fitosanitari scarsamente selettivi e dall’estensione di monocolture a discapito della vegetazione naturale che conducono all’eliminazione di zone di edificazione dei pronubi selvatici con conseguente diminuzione di popolazione.

L’impollinatore più comune è l’ape, che vive negli alveari. Un alveare naturale è composto dai favi e si può trovare sotto i rami o nell’incavo dei tronchi. Ogni favo è formato da celle esagonali costruite con la cera prodotta da ghiandole che le api hanno sull’addome. Le celle servono da “dispensa” in cui conservare miele e polline o come “culla” in cui crescere le larve. Le celle vengono sigillate dalle api con un sottile tappo di cera, l’opercolo. 

Le api vivono in una società matriarcale dove ognuna svolge un ruolo ben preciso. Al vertice si trova l’ape regina, con i fuchi che hanno il compito di fecondarla e per ultime le api operaie che svolgono varie mansioni, ma sono sterili. 

Gli studenti della 4L del liceo linguistico Simone Weil a.s. 2021/2022